Don Ilario Rege dall’Argentina: “I primi passi di Papa Francesco sono una brezza dello Spirito che accarezza la nostra speranza”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione di don Ilario Rege (parroco fidei donum a General Belgrano, in Argentina) sull'elezione di Papa Francesco e gli auguri di buona Pasqua che dalla "fine del mondo" manda a tutti noi!


Carissimi Amici,
Rimane allo stesso tempo facile e difficile scrivere sul nuovo Papa, facile perché il materiale non manca, ieri notte chattando nel PC alla voce cardenal Jorge Mario Bergoglio si sono aperte ben 66 pagine con decine di articoli per ogni pagina, e difficile perché si rischia di ripetersi o dire cose molto note.
Questa riflessione potrebbe essere: Formosa, Buenos Aires e Roma. Cercherò di dire qualche cosa sulla presenza del cardinal Bergoglio a Formosa, Buenos Aires e di Papa Francesco a Roma. Molti amici mi hanno scritto, anche cercando di usare termini in castigliano, chiedendomi se avevo visto o incontrato negli anni passati il cardinal Bergoglio. Potrebbero parlare di piu le Suore Giuseppine di Pinerolo che da 50 anni e più sono in Argentina le quali condividevano momenti fraterni con il cardinale  quando andava a pranzare da loro per gustare la piemontese bagna cauda.

A Formosa il cardinal Bergoglio venne il 15 e il 16 luglio del 2007 per i cinquanta anni della Chiesa formosegna. Sono stati incontri molto umani con noi sacerdoti, con le religiose e con la gente. Ha camminato nella lunga processione per le strade della città e ha regalato una omelia profonda dove traspariva il messaggio di Aparecida di due mesi prima, in Brasile, dove lui era stato un grande protagonista. La Chiesa, Popolo di Dio, porti Cristo fuori della Chiesa. Quello che ripeteva molte volte anche alla Chiesa della sua diocesi di Buenos Aires.
Tralascio i dati anagrafici che senza dubbio li conosciamo per mezzo di tutti i mezzi di comunicazione, che lui stesso ha ringraziato e ha invitato a lavorare per il bene della evangelizzazione.
Cercherò di fare alcune riflessioni su questo scherzo e dono dello Spirito Santo. Sono stupende le sue riflessioni ai catechisti, ai sacerdoti, alla gente della grande archidiocesi di Buenos Aires.

Diceva a proposito della Nuova Evangelizzazione: "La Chiesa, provenendo da una epoca il cui modello culturale era a lei favorevole, si e abituata al fatto che le sue istanze fossero offerte e aperte a chiunque venisse o ci cercasse. Così funzionava in una comunità evangelizzata, ma nella situazione attuale la Chiesa ha bisogno di trasformare le sue strutture e il suo stile orientandoli in modo che siano missionari. Non possiamo mantenere uno stile clientelare che attende passivamente che arrivi il cliente, il fedele, non dobbiamo avere strutture e forme caduche che non rispondono alle sue aspettative e alla sua sensibilità. Dobbiamo vedere con grande creatività come ci rendiamo presenti negli ambienti della società facendo si che le parrocchie e le istituzioni siano istanze che spingono verso questi ambienti. Rivedere la vita interna della Chiesa per andare verso il popolo fedele di Dio. La conversione pastorale ci chiama a passare da una Chiesa  regolatrice della fede a una Chiesa che trasmette e favorisce la fede".
La elezione di Papa Francesco la Chiesa fa un passo avanti nel riconoscere la importanza delle Chiese più giovani, America, Asia, Africa, scegliendo un uomo, come lui stesso ha detto, dai confini del mondo facendo riferimento alla posizione periferica della Argentina nella geografia mondiale.
Ci si rende conto in queste giovani chiese la profonda fede religiosa del popolo più semplice, che cammina nella sua fede cattolica, una Chiesa che serve, a volte anche perseguitata e martirizzata, in preghiera e festosa come cantano le Comunità del centro Messico: Chiesa buona, seme del Regno, Chiesa semplice, cuore del popolo.
Un pastore della Chiesa Universale che vuole mostrare in questa esperienza di fede del Popolo Latinoamericano un dono dello Spirito e mostra nel cuore della stessa Chiesa una apertura e una valorizzazione che sicuramente renderà più ricca di valori e di doni umani e spirituali tutta la Chiesa.

La forza evangelica dei gesti di Papa Francesco.

Il nome stesso ha nelle categorie bibliche, un profondo significato esistenziale, relazionato alla identità della stessa persona.Il nome dei papi possiede questa forza simbolica che  esprime il camino cristiano come una nuova nascita. Cercando i vari significati del nome Francesco possiamo vedere che significano nel profondo dei nostri tempi storici: come uomo della fraternità, della preghiera e della intimità con Dio, che sceglie i poveri, dalla vita austera, che vive in comunione con la natura, al quale Dio gli chiede di ricostruire la sua Chiesa.
Il Papa Francesco scegliendo questo nome da un segnale di tempi nuovi, di inizio di un nuovo camino. Possiamo domandarci: sarà questo l inizio di una ricostruzione della Chiesa per liberarla dei suoi carichi e farla diventare più trasparente al Vangelo? Un tempo di maggiore comunione con la natura, cercando di essere attenti al rispetto della Terra che rimane patrimonio di tutti? La opportunità di una Chiesa più austera che esprime con la sua vita quello che esprime nelle sue parole? Che sia una testimonianza profetica di una Chiesa che rimane al lato dei poveri, degli emarginati, che ci aiuti a riconoscere il volto sofferente di Cristo nel volto dei fratelli? Una Chiesa che sia maggiormente orante e contemplativa nella ricerca continua della ricerca personale e comunitaria e sociale del volto di Dio? Un tempo che invita i cristiani a essere uomini e donne di fraternità, per aiutare insieme ad altri  a costruire un mondo di fratelli?

I primi passi di Papa Francesco sono una brezza dello Spirito che accarezza la nostra speranza. Si presento in una forma spoglia  e semplice. La sua croce semplice di ferro, la sua veste normale. Le sue prime parole sono state come un saluto caldo e affettuoso al popolo della città di Roma da parte del suo nuovo pastore venuto dalla fine del mondo. Ha chiesto la benedizione al Popolo di Dio, di cui tante volte aveva parlato il Concilio Vaticano II, ha piegato la sua testa per ricevere la benedizione del Popolo. Ci ha invitati al silenzio e alle preghiere semplici, che senza dubbio lui aveva imparato dalla sua famiglia.
Sempre il Cardinale Bergoglio quando andava via da una riunione o terminava un dialogo personale sempre chiedeva un ricordo nella preghiera.
Tutti crediamo alla necessità di cambiamenti, qualcuno urgente e significativo per poter vivere   un tesoro da portare al mondo da parte di noi cristiani attraverso  una maggiore fedeltà e coerenza al Vangelo di Gesù,

Preghiamo per il Papa Francesco e per la Chiesa di Gesù Cristo.

Padre Buono, che sempre ascolti il grido del tuo popolo, ti chiediamo per il nostro pastore, il Papa Francesco.
Dagli forza e animalo con il tuo Spirito, perché unito ai vescovi, pastori di tutte le chiese diocesane del mondo possa guidare la vita dei cristiani sulle orme del camino di Gesù. Nello spirito di san Francesco di Assisi, Signore, ti chiediamo di essere una Chiesa povera e fraterna, con un cuore aperto e compassionevole per quelli che soffrono, per quelli che non possiedono una casa dignitosa, per quelli che sono esclusi, per quelli che soffrono violenza, per gli ammalati che hanno ogni forma di dolore, per quelli che lasciano la loro terra come immigrati, per i bambini, i giovani, che muoiono per la droga, per gli anziani e per tutti gli altri affinché possiamo vedere il tuo volto sofferente e desideriamo, come insegno Francesco di Assisi nel baciare il lebbroso, manifestare concretamente un amore che faccia crescere la vita.
Vogliamo essere, con il Papa Francesco, con i nostri vescovi pastori, con tutte le comunità cristiane, una Chiesa semplice e servizievole, che annunci con gioia il Vangelo di Gesù, che ami e custodisca la natura e la terra come casa di tutti, che lavori insieme agli altri per costruire un mondo fraterno, che sia gioioso con Maria e con Lei si faccia forte nella fede e nella speranza perché per Dio non esiste niente di impossibile. Amen

La gioia di Cristo Risorto ci spinga nella missione. Buona Pasqua.

Don Ilario Rege dalla Argentina.