Progetto Nutrizione

Leo, che gestisce con Maria il dispensario Urafiki Centre (Centro dell’Amicizia), ci parla del nuovo Progetto Nutrizione, in Kenya.

Il fine del progetto è il controllo dello stato di salute della madre e del bambino e nello stesso tempo cercare di migliorare lo stato nutrizionale dei bambini.

Mensilmente trattiamo una cinquantina di bambini per malnutrizione e con gli aiuti che gli Amici italiani ci fanno avere cerchiamo di raggiungere anche villaggi dell’entroterra dove risiedono persone impossibilitate ad arrivare fino al dispensario.

 

Abbiamo iniziato con “Kimalat“. Vicino questa zona ci sono delle “green house” dove sono impiegati tantissimi operai. La maggior parte di questi operai dormono lì; i bambini vengono praticamente lasciati a sè stessi, e il maggior numero di bambini malnutriti vengono da quest’area. Siamo ospiti di una chiesa: un capannone, di recente costruzione, in lamiera e come pavimento ci sono i sassolini. Il Pastore ha messo a nostra disposizione tutto quello che posseggono e sono ben felici di darci una mano in questo progetto

La prima volta abbiamo visitato 57 bambini, praticamente prendiamo il peso, l’altezza, la circonferenza del braccino controlliamo il libro delle vaccinazione e lo stato generale del bambino, tutti hanno una razione di cibo. Quelli che riteniamo debbano essere seguiti costantemente e da vicino li mandiamo in dispensario, dove si inizia il programma per combattere la malnutrizione. Il bambino viene visitato dal dottore e le analisi mandate in laboratorio per il controllo dell’emoglobina,brucella, tifo, malaria, le feci per vermi intestinali e l’urina;  praticamente gli viene fatto un check up generale per avere un quadro completo della situazione e poterlo seguire meglio.

Nella seconda visita a Kimalat abbiamo visitato ulteriori 57 persone di cui 38 nuovi casi ma 19 “reattendece”,  nella terza visita siamo arrivati a 92 bambini quasi tutti sotto peso,e con 2 casi di “marasma”: 23 malnutriti e 37 sottopeso.

La situazione igienica e’ disastrosa, quasi tutti i bambini hanno problemi di infezione della pelle e problemi di vermi intestinali.

C’è una siccità pazzesca, e quella pochissima acqua che ristagna si trova nei pressi di fiume in secca, praticamente pozzanghere inquinate dagli escrementi di animali, perché anche le bestie vanno in cerca di dissetarsi!

 

Ilpolosat, nuova zona visitata: qui i bambini sono tenuti un pochino meglio, abbiamo trovato dei casi brutti di malnutrizione, però bambini puliti, e siamo in una zona dove le mucche iniziano a morire per mancanza di cibo e acqua, tutti Maasai, tanto e’ vero che quando  mi hanno visto diversi bambini sono scappati dalla paura, poi pian pianino sono ritornati, inoltre e’ venuto il capo della zona pregandomi, se si poteva andare lì anche con i medici… e la prossima volta vado con tutto il dispensario.

Nella seconda visita a Ilpolosat, uscita con tutto l’equipment del dispensario e tutto il personale. Normalmente le uscite le faccio solo con l’assistente sociale e una aiutante  infermiera, poiche’ ci occupiamo esclusivamente dei bambini sotto i 5 anni per prendere il peso, l’altezza la circonferenza del braccino e controlliamo la crescita e lo sviluppo dell’infanzia,questo mi avvicina tanto alla realtà di ogni singola famiglia, e sempre questo progetto mi permette di aiutare la gente senza togliere la dignità della persona con distribuzione del cibo. Possiamo discutere di diversi temi sanitari. Ebbene il mio personale e’ rimasto sorpreso di questa comunità: i bambini sono bambini puliti, amati e le donne tra un bambino e l’altro hanno uno spazio di 4 o 5 anni e non più  di tre bambini.

Mi trovo davanti a due comunità  completamente diverse: mentre la seconda è della stessa etnia – Maasai-  la prima è multietnica. Persone che hanno dovuto abbondare le proprie famiglie, con grossi problemi, in cerca di lavoro.

Un grazie di cuore per il vostro continuo aiuto,
da Leo, Maria e Comunità Kisaju