Lettera dal Kenya

Ci scrive Maria Truglio, volontaria presso il Dispensario Urafiki Center in Kenya, raccontando alcune delle tante storie di cui è testimone ogni giorno, le quali tessono un resoconto delle attività svolte nel 2016 anche grazie al nostro sostegno.
Inoltre ci invia un piccolo rapporto sulle malattie che sono state curate nel Dispensario, che potete visionare cliccando qui.

Carissimi,

Con la fine del 2016, inizio 2017, voglio rendervi partecipi della realtà in quest’angolo del Kenya. Prima di tutto sentiamo il bisogno di ringraziarvi per la fiducia che voi ci date, in questo modo possiamo intervenire tempestivamente nelle situazione difficili sanitarie e umanitarie.

 

Malgrado il 2016 sia stato un anno con un tasso di inflazione importante in Kenya e con un tasso di cambio sfavorevole, lo stipendio dei braccianti e del ceto medio è rimasto fermo con i risultati di potere d’acquisto sempre più basso.

La parte sanitaria è addirittura stagnante, con i medici e infermiere ormai in sciopero da quaranta giorni, gli ammalati lasciati a se stessi, qualche sporadico inserviente che li aiuta nel meglio che può, chi può permetterselo è stato trasferito negli ospedali privati, altri sono ritornati a cercare di essere curati dai praticoni locali, il dispensario con la mobile clinic è sempre rimasto aperto e disponibile a portare medicine o trasportare malati nelle emergenze.

Purtroppo le piccole piogge di ottobre e novembre sono saltate, col risultato che i pascoli dei pastori masai sono ridotti a sterpaglie.

La grande metropoli Nairobi raziona l’acqua, si sta vivendo una realtà di cambio clima, purtroppo come sempre la storia si ripete gli svantaggi sono sempre più a carico dei poveri. Noi speriamo sempre di poter continuare a intervenire dove e come si può; includo una lista di interventi fatti con il vostro contributo, dove gli assistiti hanno conosciuto la solidarietà di tutti voi.

Non ringrazieremo mai abbastanza gli amici dell’Oratorio di Santa Rita, per la macchina del laboratorio, per la Land Rover (essenziale per i Medical Campus) che abbiamo avuto l’opportunità di comprare grazie al loro enorme cuore e al loro continuo e assiduo sostegno.

Grazie alla vostra macchina, ben 5967 bambini sono stati raggiunti con la distribuzione del cibo 45 bambini sono stati seguiti settimanalmente con il supporto di cibo anche per la famiglia,10 di loro sono stati prima fatti ricoverare tra l’ospedale di Kajado e il Neema hosp, e dopo seguiti personalmente dal dispensario.

In dicembre abbiamo fatto ricoverare una bambina di nome Angel, in stato di marasma, è stata dimessa poiché era iniziato lo sciopero dei medici, ed è seguita da noi ancora oggi.

Magdaline, dopo un correre da un ospedale all’altro, siamo riusciti a farla operare da sr. Johan e le hanno asportato una cisti ovarica di 2 kg; nessun ospedale la voleva poiché pensavano che era tumore: sta benissimo ed è ritornata a vivere.

Bishar, e Joseph, esami di muco negativo ma tutti i sintomi portavano ad una diagnosi di TBC confermata con la lastra: portati in ospedale hanno iniziato la cura. Stanno molto meglio, anche loro sono aiutati col cibo.

Emmanuel, sclerosi multipla, seguito passo per passo, portato dal neurologo pediatrico mano nella mano, abbiamo dei leggeri miglioramenti.

Teddy, 19 anni, frattura esposta dell’avambraccio: per una strana coincidenza quei giorni avevamo un bravissimo dottore italiano che si occupava della nostra macchina dello scan per cui ha visto perfettamente l’osso rotto.
Nessun ospedale aveva tempo da perdere con lui, erano  5 giorni che non dormiva dal dolore, braccio gonfissimo: portato d’urgenza al Neema Hosp il bravissimo Henry, un tecnico ortopedico tirato su dal bravissimo dott. Antonio ortopedico chirurgo italiano, ha fatto una manovra di riduzione e portato i frammenti nella posizione normale. Ingessato, adesso è ritornato a usare perfettamente il braccio.

La lista è lunga. Leo sta cercando di costruire un arto artificiale per un uomo che ha perso la gamba in un incidente stradale, molto presto dovrà rimettersi all’opera per costruire un piede. Alan è un ragazzo di 19 anni, che lo ha purtroppo perso sempre in un incidente sulla strada. David autista di camion, venuto da noi con la mano chiusa a pugno, malgrado era stato operato era in uno stato pietoso; la pazienza del dott. Antonio e del dott. Lino, ortopedici che due volte l’anno danno la loro opera gratis ed operano i bisognosi, e un giorno lo dedicano al nostro dispensario per i pazienti con problemi di ossa: grazie alla loro opera David, che ho incontrato casualmente sotto Natale, con orgoglio mi ha fatto vedere la mano perfetta e mi ha detto che finalmente è ritornato a lavorare e può mantenere la sua famiglia.

 

La lista è lunga, e avrei decine e decine di esempi con risultati strabilianti, tutti risolti grazie ai vostri aiuti continui che per il dispensario sono vitali: GRAZIE! GRAZIE!

Grazie per il vostro grande cuore, è grazie a voi che il dispensario continua a lavorare e noi cerchiamo di non deludere con il nostro operato, non ci resta che ricordarvi nelle nostre preghiere.

Leo,Maria e Comunita’ di Kisaju.